Gent.mo sig. Sindaco Canelli,
siamo le mamme e i papà dell’A.Ge.D.O. (associazione dei genitori, parenti e amici delle persone omosessuali e transessuali). Le scriviamo in merito al suo diniego di concedere il patrocinio del Comune al Novara Pride 2018.
Per noi il Pride non è una “manifestazione folkloristica” negativa ma una festa in cui tante persone lgbt finalmente dichiarano alla società di esistere, di esserci.
Vede signor Sindaco, per tanti anni e ancora oggi, gli omosessuali sono stati costretti a nascondersi, a non rendersi visibili. Nel periodo fascista, addirittura, venivano portati al confino perché non potevano stare nella società, venivano eliminati dal consesso civile. I nazisti poi arrivarono ad eliminarli fisicamente nei forni crematori.
Oggi è tempo che il nascondimento e l’invisibilità finalmente abbiano a finire. È arrivato per noi il momento che i nostri figli vivano la loro vita e i loro affetti alla luce del sole. Questo per noi è il senso del Pride e, con questi pensieri nel cuore, ci saremo con le nostre bandiere assieme ai nostri ragazzi.
Le statistiche ci dicono che circa il 10% della popolazione è omosessuale o transessuale. Il fenomeno, per via di questi numeri, quindi interessa più o meno direttamente tutti quanti.
Lei scrive che il Pride “non serve a rilanciare il tema della tutela dei diritti”. Scrive anche che “tutti hanno il diritto di manifestare, infatti lo faranno liberamente, allo stesso modo però l'amministrazione comunale ha il diritto di non sposare una causa che non condivide”.
Noi non capiamo la Sua posizione ma ne prendiamo atto; contemporaneamente, però, e accoratamente Le chiediamo, per la posizione che Lei ricopre, di aiutarci affinché si possa affermare la tutela dei diritti che in parte ancora oggi sono negati ai nostri ragazzi.
Signor Sindaco, perché non cominciamo a incontrarci come uomini di buona volontà per fare assieme quanta più strada è possibile a favore di quella tutela dei diritti che Lei stesso ha citato?
Apriremo un nuovo punto di ascolto di A.Ge.D.O. a Novara per aiutare quei genitori che nel momento in cui vengono a conoscenza della omosessualità/transessualità dei loro figli entrano in crisi perché si trovano davanti un imprevisto.
Lo faremo con una nostra manifestazione il 5 maggio alla Barriera Albertina alle 20:30. Ci farebbe molto piacere se Lei volesse venire a trovarci per iniziare un dialogo che riteniamo indispensabile.
Fiduciosi di una risposta positiva La salutiamo cordialmente.
Agedo
Torino e la sua avanguardia sui diritti non cessa di fare scuola
“La sindaca, Chiara Appendino, dopo molti incontri e giornate di riflessione insieme ai rappresentanti del Coordinamento Torino Pride, scioglie la riserva e decide di trascrivere tutti gli atti di nascita dei bambini e delle bambine nate all’estero da coppie omogenitoriali e, con una storica, importantissima e coraggiosa decisione decide di registrare l’atto di nascita di un bimbo, nato all’ospedale Sant’Anna di Torino, indicando nel registro di stato civile che non solo ha due mamme ma che è stato concepito grazie alle tecniche di fecondazione eterologa in Danimarca.
Non possiamo che essere felici di questa decisione che ha necessariamente avuto bisogno di tempo e molti accertamenti.
Ribadiamo che le scelte e il coraggio della Sindaca Appendino dovrebbero essere quelle di tutti gli amministratori e tutte le amministratrici dei comuni italiani. Se così fosse, il Parlamento e il Governo del Paese, di qualsiasi colore, non potrebbe fare finta di nulla. Tutti, almeno a parole, considerano il benessere dei cittadini e delle cittadine una assoluta priorità.
Ci auguriamo che, come ha più volte indicato la Corte Costituzionale, la politica decida di risolvere una volta per tutte il problema dei bambini e delle bambine arcobaleno e delle loro famiglie. L’ipocrisia e la sciatteria politica devono finire. Tutti e tutte dobbiamo rimanere vigili per non permettere più a nessuno di considerare noi e le nostre famiglie di serie B.
L’applauso oggi va necessariamente alla Sindaca Appendino ma anche alle tante coppie omogenitoriali che attraverso richieste, sollecitazioni e cause in tribunale non hanno mai smesso di lottare perché le loro e le nostre famiglie siano considerate uguali a quelle composte da un uomo e una donna.
Partecipare domenica 6 maggio è ancora più importante: l'appuntamento è dalle 11.30, in piazza Carlo Alberto per la più grande e felice FESTA delle FAMIGLIE che mai si sia vista per non dimenticare mai che “i diritti dei bambini vengono prima di tutto” – afferma Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride.
Coordinamento Torino Pride GLBT www.torinopride.it -
Ufficio Stampa Torino Pride:+ 39 011 5096036 +39 347 7726482
Torino, la svolta della sindaca Appendino: "Registreremo all'anagrafe i figli delle coppie gay"
La prima cittadina annuncia la decisione su Facebook: auspichiamo l'apertura di un dibattito nel Paese, serve una nuova legislazione
di JACOPO RICCA
da Repubblica.it del 20/4/18
Saranno iscritti nel registro dell'anagrafe come i figli di entrambi i genitori i bambini torinesi nati all'estero o in Italia da coppie omosessuali residenti in città. Lo ha annunciato con un post su Facebook la sindaca di Torino, Chiara Appendino. “Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli” scrive la prima cittadina annunciando la svolta storica. “Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l'auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”.
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