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2/6/19
Un'altra bellissima giornata per l'affermazione dei diritti di tutti e di tutte e in risposta a quelle forze che sono nei fatti omofobe, misogine, razziste, xenofobe e predicano paura e odio. La risposta più bella sta nei sorrisi di tante persone che non si arrendono e fanno sì che quest'onda di colori, luce e amore si diffonda dal basso per raggiungere ogni uomo e donna di buona volontà. Arrivederci al prossimo PRIDE!?️?
Partenza intorno alle 16:30.
Il percorso della parata sarà il seguente:
Corso Principe Eugenio, via San Martino, piazza 18 Dicembre, via Cernaia, via Luigi Mercantini, via Giannone, piazza Solferino, via Santa Teresa, via XX Settembre, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio Veneto.
A Vercelli il suo primo Pride che apre la stagione.
In tantissimi abbiamo partecipato alla marcia per i diritti e per un mondo senza discriminazioni. Neanche la grandine e i fulmini hanno fermato il pacifico e colorato corteo. L'arcobaleno vince sempre.
Video dell' intervento di Angela Mazzoccoli al Pride di Vercelli (58MB):
Vorrei rispondere al direttivo e ai soci di Li.F.E. e alle signore Tiziana, Barbara e Graziella che descrivono la loro partecipazione alla “marcia pro famiglia “ di domenica 30 a Verona come una bellissima festa per testimoniare la bellezza della famiglia, il suo valore per la formazione della persona e per il bene della società e come dal Congresso siano arrivati spunti per la politica che deve riprendere e attuare politiche a favore della famiglia.
Bene: ecco i primi provvedimenti: sulle Carte di Identità dei minori tornano le diciture “madre e padre” invece che “genitore” e il contributo baby sitter o asilo nido non è stato prorogato per il 2019.
Il direttivo di LI.F.E. dichiara che il Congresso e la marcia non volevano essere “contro“ nessuno, ma è sufficiente usare la parola “famiglia“ al singolare invece che “famiglie“ per essere escludenti di moltissime realtà famigliari non riconducibili all’idea di famiglia naturale che questi signori ritengono l’unica forma accettabile: quella composta da un uomo e una donna regolarmente sposati e genitori di prole possibilmente avuta senza il ricorso di fecondazione medicalmente assistita.
Uno strano modo di non essere “contro” quello di distribuire feti di plastica come monito a quelle donne che hanno abortito! Come se abortire non fosse stato un dramma già abbastanza grande per quelle donne che ne hanno ricorso.
Uno strano modo di non essere “contro” quando si perseguitano politiche che ostacolano l’integrazione.
La loro bellissima festa è una danza macabra sulle vite delle persone che per mille motivi non sono riconducibili al loro modello!
Forse sarebbe il caso di riflettere che stiamo parlando di persone. Persone diverse, con caratteristiche diverse, pensieri diversi, esperienze e vissuti diversi, ma con in comune un unico grande bisogno: quello di amare ed essere felici. E amare ed essere felici non è solo un bisogno che rende tutti simili, ma è anche un diritto e un dovere che dovrebbe essere riconosciuto e rispettato da tutti.
Elena Broggi
Presidente Agedo Verbania
Associazione di genitori, parenti, amici di persone LGBT
Onorevole Sottosegretario Spadafora,
ci rivolgiamo a lei nella nostra qualità di componenti del tavolo sulle questioni LGBTQI da lei instaurato e nel suo ruolo di titolare delle pari opportunità all’interno del Governo che La esprime.
Abbiamo appreso con estremo stupore e preoccupazione della pubblicazione in G.U. del decreto ministeriale che, riportando indietro le lancette della storia, dà indicazioni affinché nelle carte d’identità dei minori sparisca l’inclusiva dicitura “genitori” prevista dalla legge e venga introdotta in modo subdolamente discriminatorio quella di “madre” e “padre”.
Discriminatoria perché, quali che siano gli orientamenti politici e legislativi per il futuro, le famiglie omogenitoriali già esistono ed esistono i figli e le figlie di quelle famiglie che, grazie alla giurisprudenza o all’azione degli uffici anagrafe dei Comuni più lungimiranti, sono oggi, anche per la legge, figli e figlie di entrambe le figure genitoriali.
Figure genitoriali che invece, al di là del genere di appartenenza, sarebbero oggi costrette a rientrare nella categoria inflessibile di “padre“ e “madre”, dando luogo a un’invisibilità, a uno stigma e a un marchio che ricordano periodi bui della storia.
L’attuale Governo non si dimostra un interlocutore affidabile perché al di là delle dichiarazioni non appare in grado di mettere in sicurezza i diritti delle persone LGBTQI, non ne migliora le condizioni di vita e anzi le peggiora.
Crediamo che, al di là della insostenibilità legale di un’impostazione odiosamente discriminatoria, come già confermava il parere del Garante della privacy, e dunque degli esiti dei ricorsi, sia essenziale un chiarimento politico del Governo di cui entrambi, Lei e il Ministro dell’Interno, con le rispettive forze politiche, siete espressione affinché questa pagina odiosa venga cancellata.
Ad oggi possiamo solo valutare i fatti.
AGEDO
ALFI Associazio ne Lesbica Femminista Italiana
Arc
Arcigay
Arcigay Antinoo Napoli
Arcigay Arcobaleno degli Iblei, Ragusa
Associazione di volontariato Libellula
Associazione Esedomani, Terni
Associazione LGBT Quore
Certi diritti
Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli
Di’Gay Project – DGP
EDGE Excellence & diversity by LGBT executives
Famiglie Arcobaleno
I Ken
IGLBC Italian GLBT Business Chamber
Polis Aperta,
Rain Arcigay Caserta
Rete genitori rainbow
Stonewall GLBT
Torino Pride
Ufficio Nuovi Diritti CGIL
A Torino la sindaca Appendino si ribella al provvedimento del "governo amico" Lega-5 Stelle con cui è stata abolita la dicitura "genitore 1 - genitore 2" sulla carta d'identità per tornare ai tradizionali "madre e padre".
Anche il Piemonte dichiara guerra alle nuove carte di identità: la Regione guidata dal presidente Pd Sergio Chiamparino pagherà le spese legali a chi si sentirà leso dal provvedimento “Secondo noi il decreto è discriminatorio – sostiene l’assessora alle Pari opportunità, Monica Cerutti – ricordiamo a tutti i piemontesi che se si riterranno lesi da questo atto potranno fare richiesta d’accesso al nostro fondo regionale anti-discriminazioni, a sostegno delle spese legali per far valere i propri diritti.
Proteste in tutta Italia, dalla Cgil al primo cittadino di Napoli De Magistris
CARTE D’IDENTITÀ, FAMIGLIE ARCOBALENO IMPUGNA IL DECRETO SALVINI
Famiglie Arcobaleno, l’associazione dei genitori omosessuali, annuncia che impugnerà al Tar il decreto a firma dei ministri dell’Interno Matteo Salvini, per la pubblica amministrazione Giulia Buongiorno e dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria del 31 gennaio 2019 che sostituisce la dicitura “genitori” nelle carte d’identità con quella di padre e madre. Il decreto è palesemente illegittimo e discriminatorio perché non permette di far coincidere lo status documentale con quello legale dei bambini e delle bambine che già oggi – attraverso trascrizioni di atti esteri o che sono stati adottati dal compagno o dalla compagna del genitore biologico grazie all’art. 44, lett d (adozione in casi particolari) – sono riconosciuti figli e figlie di due padri e due madri e di quelli che invece verranno riconosciuti in futuro.
L’illegittimità del decreto è palese – sottolinea Famiglie Arcobaleno – in quanto un atto amministrativo non può contravvenire alle disposizioni di legge e alle sentenze dei Tribunali. La sua pubblicazione è quindi un atto di pura propaganda politica da parte di un governo dove, per restare alle ultime notizie di cronaca, il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana non sa di avere le deleghe per le adozioni e i fondi per il bonus baby sitter vengono cancellati impedendo alle madri lavoratrici di poter tornare serenamente al lavoro dopo la gravidanza, qualora lo desiderino. Questo a dimostrazione del fatto che il governo non aiuta le famiglie italiane ma perde tempo con puri atti propagandistici che hanno il solo effetto di rendere la vita di alcune cittadine e cittadini più difficile, spargendo odio e divisione in un Paese piegato in due da una crisi economica devastante le cui conseguenze pesano sulle vite di noi tutte e noi tutti.
Marilena Grassadonia
Presidente Famiglie Arcobaleno
Il sì di Rosa Maria e Lorella, spose in alta uniforme con gli auguri della ministra
Il picchetto d’onore dei colleghi. La ministra Trenta: esempio di evoluzione culturale
L'articolo completo:
https://genova.repubblica.it/cronaca/2019/04/01/news/unione_civile_tra_due_donne_della_marina_militare_di_la_spezia-223046306/
Cari amici,
per fortuna una buona parte di questo paese e del suo associazionismo si sta mobilitando per esprimere il proprio dissenso al sedicente " Congresso mondiale delle Famiglie " di Verona. Questa mobilitazione sfocerà in 2 eventi molto importanti che si terranno nella giornata di sabato 30 Marzo nella città che purtroppo é diventata simbolo degli attacchi ai diritti delle donne e delle famiglie.
Il Congresso mondiale delle Famiglie è un evento che, cosa grave in uno stato laico, gode del patrocinio del governo italiano e vede la partecipazione dei ministri leghisti, a partire dal vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, a quello della Famiglia Lorenzo Fontana e dell'Istruzione Marco Bussetti, fino al governatore del Veneto Luca Zaia e al sindaco di Verona Federico Sboarina.
Con l'impegno di tutti cerchiamo di trasformare VERONA in una città che venga ricordata per una mobilitazione bella, colorata, vivace, allegra PER I DIRITTI.
La prima iniziativa é un convegno previsto la mattina del 30 marzo (dalle 9.00 alle 13.00, presso l'Accademia dell'Agricoltura, Lettere e Scienze, in via del Leoncino 6) in cui "diamo vita - informano i promotori - a uno spazio comune di impegno, unità e mobilitazione per tutta la società civile e i movimenti, che sia una opportunità di proposta costruttiva prima del corteo di protesta del pomeriggio."
Nel pomeriggio ci sarà una manifestazione che dovrà essere GRANDE e PARTECIPATA. INVITO TUTTI I SOCI DI AGEDO CHE NE HANNO LA POSSIBILITÀ' A ORGANIZZARSI PER PARTECIPARE con le nostre bandiere e le nostre parole d'ordine. Sarà per noi e per tutti gli altri una testimonianza di fermento civile, di mobilitazione insieme a molte altre realtà e singoli e questo è importante. Dobbiamo dare l'idea concreta che il paese è fatto anche di gente che si mette insieme per lavorare, fare e dire cose, difendere diritti e protestare contro le ingiustizie.
Tra gli organizzatori Ippfen (International Planned Parenthood Federation European Network) e Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), Rebel Network, insieme ad una vasta rete di associazioni e movimenti tra cui noi di AGEDO, DiRE (Rete centri antiviolenza), ARCI NAZIONALE, NUOVI DIRITTI CGIL, FAMIGLIE ARCOBALENO, CIRCOLO MARIO MIELI, ASSIST, DIFFERENZA DONNA, SE NON ORA QUANDO –TORINO, I SENTINELLI, ALFI, ARCIGAY, COOPERATIVA GIANCARLO SIANI – Libera, EDGE, EDUCARE ALLE DIFFERENZE, MOVIMENTO PER I BENI COMUNI, ORLANDO, RETE AVVOCATURA LENFORD, ALLOUT, GAYNET etc
Un insieme di associazioni della società civile, di uomini e donne, movimenti per affrontare le sfide che abbiamo davanti e per una mobilitazione che vada oltre Verona e che superi le frammentazioni e divisioni nefaste del passato.
LE IDEE SONO IMPORTANTI MA I NUMERI LO SONO PURE E LA POLITICA LI CONTA. VI RICORDO LE 100 PIAZZE PRIMA DELLA APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI.
Mi scuso per il ritardo nella comunicazione ma il coordinamento tra tante realtà non é semplice.
A presto vi darò aggiornamenti.
Arrivederci a Verona per chi può.
Un abbraccio.
Fiorenzo
L'Università di Verona contro il congresso sulla famiglia:
Tesi dei relatori prive di fondamento scientifico
di Cristin Cappelletti - 19/03/2019
L' ateneo ha preso le distanze dall'evento pro-family di fine marzo. Più di un centinaio di professori hanno criticato le posizioni anti-scientifiche dei relatori del congresso. Riccardo Panattoni, Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche, ha parlato a Open delle ragioni dell'iniziativa
Circa 160 docenti dell'Università di Verona hanno deciso di prendere posizione contro il Congresso Mondiale della Famiglia che si terrà nella città veneta il prossimo 29-30-31 marzo.
Come Dipartimento di Scienze Umane, insieme a molti altre e altri docenti, ricercatori e ricercatrici dell'ateneo tutto e di tutte le aree disciplinari, ci facciamo promotori di una presa di posizione critica in merito allo svolgimento del Congresso Mondiale delle Famiglie», si legge nel comunicato. Dopo le dimissioni del capogruppo della Lega dal consiglio comunale di Verona, anche l'università di Verona ha deciso di farsi avanti.
L'ateneo prende di mira diverse posizione esposte da alcuni relatori che parteciperanno all'evento, tra cui l'affermazione del creazionismo, l’idea che la natura abbia assegnato a uomini e donne differenti destini sociali e diverse funzioni psichiche, che identificano automaticamente la donna in un ruolo riproduttivo e di cura o la promozione delle “terapie riparative” per le persone omosessuali al fine di “ritornare” alla condizione armoniosa dell’eterosessualità: «Tali posizioni vengono affermate come fondate scientificamente, ma in realtà la ricerca internazionale non è mai giunta a questo tipo di esiti e li ha anzi smentiti in diverse circostanze».
A sostenere l'iniziativa anche il Rettore dell'Università di Verona Nicola Sartor: «Bene ha fatto il dipartimento di Scienze umane, assieme ad altri docenti, ricercatrici e ricercatori di ateneo, a sottolineare come le tematiche proposte nel convegno e le posizioni degli organizzatori siano, a oggi, prive di fondamento e non validate dalla comunità scientifica internazionale».
Un servizio della RAI con l'intervista al Rettore:
https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2019/03/ven-Universita-di-Verona-chiude-le-porte-al-Congresso-mondiale-delle-famiglie-c927dcc2-8ef0-42eb-94ee-e37f476f9410.html?wt_mc=2.social.fb.redtgrveneto_ven-Universita-di-Verona-chiude-le-porte-al-Congresso-mondiale-delle-famiglie.&wt&fbclid=IwAR3XuEoRF9lEPfVc-nHMqTgNgjq3jkdYIVJVGrSMByqXoZD36ndNMQd_-7s
Partecipazione del Ministro Marco Bussetti al Congresso Mondiale delle Famiglie , Roma, 16 marzo 2019
Agedo Nazionale e il Coordinamento Genitori Democratici, componenti del Fonags (Forum Nazionale dei Genitori della Scuola), organo con funzione consultiva presso il Miur, esprimono il loro dissenso e il loro profondo rammarico in ordine alla partecipazione del Ministro Marco Bussetti ai lavori di quello che si è autodefinito Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi e che si pone come obiettivo "affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società".
Le idee dei relatori invitati al Convegno riguardo i diritti riproduttivi delle donne, il matrimonio, i diritti delle persone Lgbt+ sono incompatibili con i valori del dettato costituzionale.
Riteniamo che il Ministro dovrebbe osservare l'articolo 3 della Costituzione ed operare per preservare e tutelare la pari dignità di tutte e tutti i cittadini, soprattutto dei più giovani, che hanno diritto ad una scuola inclusiva che li accompagni in un percorso di cittadinanza scevro da stereotipi e pregiudizi, indipendentemente dalla "famiglia" di provenienza.
Il compito di un Ministro della Repubblica è contrastare, non assecondare, tesi discriminatorie e posizioni anacronistiche, non corrispondenti alla realtà quotidiana di gran parte delle famiglie italiane.
Angela Nava, Presidente CGD
Fiorenzo Gimelli, Presidente AGEDO