Egregio Direttore Belpietro,
La ringraziamo per aver avuto l’intenzione di trattare nella rivista Panorama un articolo sulla varianza di genere in età evolutiva. Per farlo però è fondamentale una corretta informazione e chiarezza su questa realtà senza diffondere dati falsi e notizie scorrette come invece riportato nell’articolo del suo giornale in cui la giornalista Terry Marocco e la vostra redazione hanno messo a rischio la vita psicofisica e sociale di tante bambine, bambini e preadolescenti. Oltre a dare dati falsi e notizie errate, avete infatti riportato in modo distorto e denigratorio le testimonianze di persone che hanno raccontato sinceramente le loro storie e che ora non solo sono profondamente indignate ma stanno pensando alla possibilità di passare ad azioni legali. Storie date in pasto a lettrici e lettori solo per solleticare morbosa curiosità non certo per approfondire le realtà di cui si parla nell’articolo. Il linguaggio e le immagini presentate sono importanti perché danno la misura di quanto un uso consapevole di questi strumenti comunicativi sia portatore di significati precisi, ancora di più quando si tratta di giovani vite.
Chi gestisce un giornale dovrebbe averne a cuore le responsabilità.
La sezione di A.GE.D.O Novara si è costituita il giorno 4 novembre 2018 ed è stata registrata il giorno 10 dicembre 2018, quando tutti festeggiavamo il settantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo delle nazioni Unite.
Per noi genitori di Novara è un passo importante e ci affianca ai nostri figli e figlie che da qualche anno operano sul territorio con la loro associazione LGBT.
Lavoreremo insieme per accrescere la sensibilità dei nostri concittadini verso le tematiche LGBT e per essere di supporto a tutti coloro che ne avessero bisogno. Ringraziamo A.GE.D.O Torino per l'accoglienza e l'aiuto e speriamo di poter presto incontrare altri agedini nel nostro cammino.
Teniamo alta la luce dei diritti!
ll Parlamento tedesco ha spianato la strada per l'introduzione di un terzo genere amministrativo. Il 14 dicembre entrambe le camere, Bundestag e Bundesrat hanno approvato una proposta di legge che introdurrà "divers" (divers*) oltre a "maschio" e "femmina" come possibilità di registrazione anagrafica. Un certificato medico, che può venire presentato solo in casi eccezionali sarà necessario per questo tipo di registrazione. Le persone trans e con identità di genere non binaria continueranno ad esserne escluse. Non rende contrario alla legge di fatto nemmeno il divieto di mutilare i genitali di bambin* intersex. Questo argomento verrà affrontato nel 2019 insieme con la riforma della legge sulla transessualità.
TGEU accoglie positivamente l'introduzione di "divers" come alternativa a maschio e femmina ma critica i requisiti.
"Qualsiasi cambio anagrafico deve essere basato sull'autodeterminazione. Le comunità trans e intersex hanno sofferto troppo a lungo di soprusi medici. Questo deve essere fermato. La legge deve proteggere dalle violazioni dei diritti umani e non permettere nuovi abusi". Commenta Dinah Bons, direttrice strategica di TGEU.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato a giugno 2018 che le identità trans non sono più definibili come disturbi mentali.
"Continuare a richiedere certificati medici invece di assicurare ad ogni persona il diritto all'autodeterminazione dimostra una mancanza di comprensione della gravità delle violazioni dei diritti umani che le persone trans e intersex affrontano" aggiunge Richard Köhler, il funzionario senior che si occupa di policy per TGEU.
Questa sentenza costituisce un importantissimo precedente di condanna di atteggiamenti pesantemente omofobi in questo paese in cui è ancora colpevolmente assente una legislazione in merito.
Sentenza storica per il movimento LGBT+
Oggi, 14 dicembre 2018, a Torino, con la sentenza della giudice Cafiero che condanna Silvana De Mari per diffamazione verso il Coordinamento Torino Pride e tutto le persone LGBT+, è stato scritto un capitolo storico per la vita della comunità arcobaleno.
Nonostante i reiterati tentativi di Silvana De Mari e del suo avvocato di continuare ad insultare le persone LGBT+ e di mescolare teorie oscurantiste intrise di cattolicesimo retrogrado a tesi fantasiose e parascientifiche, il Tribunale di Torino ha deciso di condannarla a 1500 € di multa e 2500€ di risarcimento danni al Coordinamento Torino Pride e 2500€ a Rete Lenford, entrambe parte civile nel processo.
"È chiaro, a questo punto, che nessuno, da oggi in poi, potrà permettersi di insultare impunemente le associazioni e la comunità LGBT+ intera. Il consiglio direttivo del Torino Pride, che si riunirà mercoledì, deciderà a quale causa devolvere la cifra del risarcimento" hanno dichiarato Giziana Vetrano e Alessandro Battaglia del Torino Pride.
Soddisfatto anche l’avvocato del Torino Pride Niccolò Ferraris: “È stata pronunciata sentenza di responsabilità in relazione ad alcune affermazioni diffamatorie proferite dall’imputata, per quanto concerne le altre attendiamo la lettura delle motivazioni della sentenza”
Questa mattina è stata presentata pubblicamente il primo progetto di co-housing sociale per accogliere le persone LGBT in gravi difficoltà. Il progetto, realizzato dall'associazione Quore con il supporto di diverse istituzioni e il sostegno di numerose aziende private. si avvarrà di un lavoro in rete di diverse associazioni, tra cui Agedo Torino. Grazie ad un accordo con l'Azienda Territoriale per la Casa di Torino - ATC - è stata avviata la prima fase del progetto con la disponibilità di 5 unità abitative (24 posti letto) a Torino in corso Farini 32 e 34 e in via Faà di Bruno 1.
«È inaccettabile che si continui a fare propaganda sulla pelle dei più piccoli che non possono e non devono mai essere catalogati come bambini di serie A e bambini di serie B. I toni da campagna elettorale sono un modo facile per evitare di affrontare seriamente un tema prioritario e sviliscono la discussione che deve tenere sempre al centro l’interesse del bambino. La giurisprudenza si è espressa e ha dichiarato illegittimo il divieto di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso. La Corte Costituzionale ha sancito che il preminente interesse del minore è l’unico principio che deve guidare le scelte in materia di status familiare. È ora che anche le forze politiche si facciano guidare dallo stesso preminente interesse».
Così Monica Forte, consigliera regionale del M5S Lombardia, ha commentato il deposito di un’interrogazione della Lega Nord contro la genitorialità.
Il testo completo dell'articolo su https://gayburg.blogspot.com
Un progetto di A.GE.D.O. Torino
La mostra sarà ospitata nella Biblioteca civica Centrale in via Della Cittadella 5, TORINO, dal 5 al 17 novembre 2018
L'orario di visita sarà quello della Biblioteca: lunedì 15,00 - 19,55; dal martedì al venerdì 8,15 - 19,55; sabato 10,30 - 18,00
Il mattino dei giorni 6, 12 e 15 novembre saranno dedicati ad attività didattiche rivolte ad istituti scolastici che ne hanno fatto richiesta
Una mamma arcobaleno nuova coordinatrice
Il nuovo direttivo è già al lavoro sulla Trans Freedom March di novembre
“La nostra sarà una squadra coesa e combattiva e per questo, in uno spirito di ottimizzazione ed efficacia del lavoro, affideremo deleghe specifiche ai vari membri del direttivo”
Sono state rinnovate le cariche del Coordinamento Torino Pride, la realtà che raccoglie le principali associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) del territorio piemontese. Il nuovo consiglio direttivo, eletto all’unanimità e in parte composto da membri uscenti, è ora formato da: Alessandro Battaglia (associazione Quore), Paolo Blesio (Arcigay Torino), Silvano Bertalot (Amiche e amici della cultura e del festival del cinema LGBT), Massimo Florio (Associazione culturale e ricreativa 011), Maurizio Gelatti (Amiche e amici della cultura e del festival del cinema LGBT), Luca Minici (associazione Quore), Francesca Puopolo (Arcigay Torino), Gianni Roggero (AGEDO Torino), Jacopo Rosatelli (Maurice GLBTQ), Daniela Vassallo (Famiglie Arcobaleno) e Giziana Vetrano (Famiglie Arcobaleno).
La nuova coordinatrice sarà Giziana Vetrano. Luca Minici ricoprirà il ruolo di segretario.
Il Torino Pride si impegnerà a continuare e a sviluppare il lavoro svolto sino ad ora dal precedente direttivo, a perseverare nella valorizzazione delle associazioni che lo compongono e a rendere la sua composizione ancora più plurale e intersezionale con il fine di difendere i diritti delle persone LGBTQI e di combattere ogni forma di discriminazione. Particolare attenzione verrà riservata al mondo trans e per questo il nuovo direttivo e il Torino Pride tutto stanno già lavorando all’organizzazione della Trans Freedom March di novembre.
Giziana Vetrano, educatrice professionale e combattiva mamma arcobaleno di Tommaso, ha dichiarato: "l'omofobia è ancora una drammatica realtà e, quindi, il lavoro da fare tantissimo. Essere stata eletta coordinatrice per me è un onore e confido di essere all’altezza. La nostra sarà una squadra coesa e combattiva e per questo, in uno spirito di ottimizzazione ed efficacia del lavoro, affideremo deleghe specifiche ai vari membri del direttivo. Sono anche molto felice per la prima imminente sfida: l’organizzazione della Trans Freedom March di novembre".
Difendiamo i diritti: appello ai parlamentari dalle associazioni Lgbt+
Mentre l'opposizione politica al governo è impegnata in discussioni di cui non comprendiamo il senso e l'obiettivo, in Parlamento è nato l'intergruppo "Famiglie e vita", promosso dal leader del family Day in Italia Massimo Gandolfini e che, secondo i promotori, conterebbe già 150 adesioni, tra deputati e senatori.
L’intergruppo ha il chiaro obiettivo di comprimere i diritti delle donne, delle persone Lgbt+, dei cittadini che chiedono di poter decidere sulla propria morte senza essere sottoposti a cure mediche
che non hanno richiesto. Il tutto mentre la violenza verbale di ministri e capi partito si abbatte su altre minoranze, tra cui migranti e Rom, e gli spazi di dissenso diminuiscono, come dimostra il caso dell’attrice Ottavia Piccolo fermata dalla polizia perché indossava un fazzoletto dell’Anpi.
La qualità della democrazia in Italia, intesa come capacità delle istituzioni di tutelare i diritti di tutte e tutti i suoi cittadini, sta rapidamente deteriorando. Come associazioni Lgbt siamo impegnati dentro la società civile per far crescere gli anticorpi a una deriva che, nelle città italiane, si sta traducendo in violenza fisica nei confronti di decine di persone: una coppia di uomini è stata aggredita a Verona, i muri della loro casa imbrattati e cosparsi di benzina per dargli fuoco. Persone di etnia rom e immigrati sono nel mirino dei fucili di chi pensa sia lecito sparare loro come si spara ai bersagli. E sono solo due esempi. Siamo preoccupati e non vediamo una risposta all’altezza dei pericoli che stiamo vivendo da parte dei parlamentari che si dovrebbero opporre a questa barbarie.
Dove sono i deputati e i senatori del Movimento Cinque Stelle che, negli anni passati, hanno combattuto per l’ambiente, i diritti dei precari, delle minoranze? Va bene loro sostenere un governo che va a braccetto di Paesi autoritari della UE come la Polonia e l’Ungheria o extraUE come la Federazione Russa?
Dove sono i deputati e senatori del Pd e delle forze della sinistra che troppo spesso sentiamo impegnati in dibattiti sterili su architetture di partito e nomine?
Dove sono i deputati e i senatori di una destra liberale che dovrebbero avere tra le loro stelle polari i diritti individuali?
Domani è già troppo tardi: avete il dovere di alzare la voce per difendere i diritto delle persone - di ogni orientamento, genere e generazione - che vivono e attraversano questo Paese, dando voce e corpo a un malessere e a un’opposizione sociale che, pur tra mille difficoltà, esiste e ha il diritto di avere rappresentanza politica.
Noi associazioni Lgbt+ continueremo a fare la nostra parte con responsabilità e coraggio, ora tocca a voi.
Agedo
ALFI Nazionale - Associazione Lesbica Femminista Italiana
Arcigay
Arcigay Napoli
Associazione Radicali Certi Diritti
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Coordinamento Torino Pride
Famiglie Arcobaleno
i - Ken
Omphalos LGBTI
Rete Genitori Rainbow
Rete Lenford - Avvocatura per i Diritti LGBTI
In occasione dei concerti al Centro Commerciale Porte di Moncalieri
- sabato 15 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21
- domenica 16 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Si potrà fare senza parere medico
La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la 'X' per designare i propri figli neonati
di ALBERTO CUSTODERO
NEW YORK - "Gender X": questa la scritta che d'ora in poi potrà comparire sul certificato di nascita di chi è nato a New York e non si riconosce nè nel genere maschile nè in quello femminile. La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la 'X' per designare i propri figli neonati. Esulta la comunità transgender e Lgbt della Grande Mela che parla di "decisione storica". Gli adulti che lo desiderano potranno cambiare così il proprio certificato di nascita senza che ci sia bisogno di una certificazione medica.
L'articolo completo su Repubblica.it del 13/9/18