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Questa mattina è stata presentata pubblicamente il primo progetto di co-housing sociale per accogliere le persone LGBT in gravi difficoltà. Il progetto, realizzato dall'associazione Quore con il supporto di diverse istituzioni e il sostegno di numerose aziende private. si avvarrà di un lavoro in rete di diverse associazioni, tra cui Agedo Torino. Grazie ad un accordo con l'Azienda Territoriale per la Casa di Torino - ATC - è stata avviata la prima fase del progetto con la disponibilità di 5 unità abitative (24 posti letto) a Torino in corso Farini 32 e 34 e in via Faà di Bruno 1.
«È inaccettabile che si continui a fare propaganda sulla pelle dei più piccoli che non possono e non devono mai essere catalogati come bambini di serie A e bambini di serie B. I toni da campagna elettorale sono un modo facile per evitare di affrontare seriamente un tema prioritario e sviliscono la discussione che deve tenere sempre al centro l’interesse del bambino. La giurisprudenza si è espressa e ha dichiarato illegittimo il divieto di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso. La Corte Costituzionale ha sancito che il preminente interesse del minore è l’unico principio che deve guidare le scelte in materia di status familiare. È ora che anche le forze politiche si facciano guidare dallo stesso preminente interesse».
Così Monica Forte, consigliera regionale del M5S Lombardia, ha commentato il deposito di un’interrogazione della Lega Nord contro la genitorialità.
Il testo completo dell'articolo su https://gayburg.blogspot.com
Un progetto di A.GE.D.O. Torino
La mostra sarà ospitata nella Biblioteca civica Centrale in via Della Cittadella 5, TORINO, dal 5 al 17 novembre 2018
L'orario di visita sarà quello della Biblioteca: lunedì 15,00 - 19,55; dal martedì al venerdì 8,15 - 19,55; sabato 10,30 - 18,00
Il mattino dei giorni 6, 12 e 15 novembre saranno dedicati ad attività didattiche rivolte ad istituti scolastici che ne hanno fatto richiesta
Una mamma arcobaleno nuova coordinatrice
Il nuovo direttivo è già al lavoro sulla Trans Freedom March di novembre
“La nostra sarà una squadra coesa e combattiva e per questo, in uno spirito di ottimizzazione ed efficacia del lavoro, affideremo deleghe specifiche ai vari membri del direttivo”
Sono state rinnovate le cariche del Coordinamento Torino Pride, la realtà che raccoglie le principali associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) del territorio piemontese. Il nuovo consiglio direttivo, eletto all’unanimità e in parte composto da membri uscenti, è ora formato da: Alessandro Battaglia (associazione Quore), Paolo Blesio (Arcigay Torino), Silvano Bertalot (Amiche e amici della cultura e del festival del cinema LGBT), Massimo Florio (Associazione culturale e ricreativa 011), Maurizio Gelatti (Amiche e amici della cultura e del festival del cinema LGBT), Luca Minici (associazione Quore), Francesca Puopolo (Arcigay Torino), Gianni Roggero (AGEDO Torino), Jacopo Rosatelli (Maurice GLBTQ), Daniela Vassallo (Famiglie Arcobaleno) e Giziana Vetrano (Famiglie Arcobaleno).
La nuova coordinatrice sarà Giziana Vetrano. Luca Minici ricoprirà il ruolo di segretario.
Il Torino Pride si impegnerà a continuare e a sviluppare il lavoro svolto sino ad ora dal precedente direttivo, a perseverare nella valorizzazione delle associazioni che lo compongono e a rendere la sua composizione ancora più plurale e intersezionale con il fine di difendere i diritti delle persone LGBTQI e di combattere ogni forma di discriminazione. Particolare attenzione verrà riservata al mondo trans e per questo il nuovo direttivo e il Torino Pride tutto stanno già lavorando all’organizzazione della Trans Freedom March di novembre.
Giziana Vetrano, educatrice professionale e combattiva mamma arcobaleno di Tommaso, ha dichiarato: "l'omofobia è ancora una drammatica realtà e, quindi, il lavoro da fare tantissimo. Essere stata eletta coordinatrice per me è un onore e confido di essere all’altezza. La nostra sarà una squadra coesa e combattiva e per questo, in uno spirito di ottimizzazione ed efficacia del lavoro, affideremo deleghe specifiche ai vari membri del direttivo. Sono anche molto felice per la prima imminente sfida: l’organizzazione della Trans Freedom March di novembre".
Difendiamo i diritti: appello ai parlamentari dalle associazioni Lgbt+
Mentre l'opposizione politica al governo è impegnata in discussioni di cui non comprendiamo il senso e l'obiettivo, in Parlamento è nato l'intergruppo "Famiglie e vita", promosso dal leader del family Day in Italia Massimo Gandolfini e che, secondo i promotori, conterebbe già 150 adesioni, tra deputati e senatori.
L’intergruppo ha il chiaro obiettivo di comprimere i diritti delle donne, delle persone Lgbt+, dei cittadini che chiedono di poter decidere sulla propria morte senza essere sottoposti a cure mediche
che non hanno richiesto. Il tutto mentre la violenza verbale di ministri e capi partito si abbatte su altre minoranze, tra cui migranti e Rom, e gli spazi di dissenso diminuiscono, come dimostra il caso dell’attrice Ottavia Piccolo fermata dalla polizia perché indossava un fazzoletto dell’Anpi.
La qualità della democrazia in Italia, intesa come capacità delle istituzioni di tutelare i diritti di tutte e tutti i suoi cittadini, sta rapidamente deteriorando. Come associazioni Lgbt siamo impegnati dentro la società civile per far crescere gli anticorpi a una deriva che, nelle città italiane, si sta traducendo in violenza fisica nei confronti di decine di persone: una coppia di uomini è stata aggredita a Verona, i muri della loro casa imbrattati e cosparsi di benzina per dargli fuoco. Persone di etnia rom e immigrati sono nel mirino dei fucili di chi pensa sia lecito sparare loro come si spara ai bersagli. E sono solo due esempi. Siamo preoccupati e non vediamo una risposta all’altezza dei pericoli che stiamo vivendo da parte dei parlamentari che si dovrebbero opporre a questa barbarie.
Dove sono i deputati e i senatori del Movimento Cinque Stelle che, negli anni passati, hanno combattuto per l’ambiente, i diritti dei precari, delle minoranze? Va bene loro sostenere un governo che va a braccetto di Paesi autoritari della UE come la Polonia e l’Ungheria o extraUE come la Federazione Russa?
Dove sono i deputati e senatori del Pd e delle forze della sinistra che troppo spesso sentiamo impegnati in dibattiti sterili su architetture di partito e nomine?
Dove sono i deputati e i senatori di una destra liberale che dovrebbero avere tra le loro stelle polari i diritti individuali?
Domani è già troppo tardi: avete il dovere di alzare la voce per difendere i diritto delle persone - di ogni orientamento, genere e generazione - che vivono e attraversano questo Paese, dando voce e corpo a un malessere e a un’opposizione sociale che, pur tra mille difficoltà, esiste e ha il diritto di avere rappresentanza politica.
Noi associazioni Lgbt+ continueremo a fare la nostra parte con responsabilità e coraggio, ora tocca a voi.
Agedo
ALFI Nazionale - Associazione Lesbica Femminista Italiana
Arcigay
Arcigay Napoli
Associazione Radicali Certi Diritti
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Coordinamento Torino Pride
Famiglie Arcobaleno
i - Ken
Omphalos LGBTI
Rete Genitori Rainbow
Rete Lenford - Avvocatura per i Diritti LGBTI
In occasione dei concerti al Centro Commerciale Porte di Moncalieri
- sabato 15 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21
- domenica 16 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Si potrà fare senza parere medico
La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la 'X' per designare i propri figli neonati
di ALBERTO CUSTODERO
NEW YORK - "Gender X": questa la scritta che d'ora in poi potrà comparire sul certificato di nascita di chi è nato a New York e non si riconosce nè nel genere maschile nè in quello femminile. La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la 'X' per designare i propri figli neonati. Esulta la comunità transgender e Lgbt della Grande Mela che parla di "decisione storica". Gli adulti che lo desiderano potranno cambiare così il proprio certificato di nascita senza che ci sia bisogno di una certificazione medica.
L'articolo completo su Repubblica.it del 13/9/18
Finora i gay puniti per "offese contro natura" con pene fino a 10 anni di carcere
da Repubblica.it del 6 settembre 2018
NEW DELHI - L'omosessualità non è più reato in India. Con una decisione storica, la Corte Suprema indiana ha depenalizzato l'omosessualità, cancellando la sezione 377 del Codice penale indiano che da 157 anni puniva come "offese contro natura" questi comportamenti.
Lo scrive l'agenzia di stampa Ani. Finora essere gay poteva costare fino a 10 anni di prigione. Il collegio, composto da cinque giudici, era presieduto da Dipak Misra. "Criminalizzare l'omosessualità è irrazionale e indifendibile", ha osservato il presidente, illustrando il verdetto. La sentenza arriva dopo anni di battaglia: un'analoga decisione della Alta Corte di Delhi, del 2009, era stata poi cancellata nel 2013 dalla stessa Corte Suprema, per poi tornare in agenda nel 2017. In festa gli attivisti dei diritti civili, le associazioni, e tutta la comunità gay internazionale.
l'articolo completo su Repubblica.it:
www.repubblica.it/esteri/2018/09/06/news/india l'omosessualità non è più reato
Un interessante articolo sul punto di vista degli ufficiali di stato civile sulle iscrizioni e trascrizioni degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali
LA TRANSESSUALITA' non è più classificata dall'Oms come malattia mentale. "L'incongruenza di genere è stata rimossa dalla categoria dei disordini mentali dell'International Classification of Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle 'condizioni di salute sessuale'", spiega l'Organizzazione mondiale della sanità, sottolineando che "è ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e classificarla come tale può causare una enorme stigmatizzazione per le persone transgender".La decisione dell'Oms è stata accolta con gioia dalle organizzazioni che da tempo si battono per vedere riconosciuti i diritti dei transessuali: è "l'equivalente di aver tolto l'omosessualità dai disordini psichiatrici, è una pietra miliare", ha commentato Sally Goldner dell'australiana TransGender Victoria. Un passo in avanti che aiuterà a combattere lo stigma e la transfobia, ha aggiunto, sottolineando che "non si può più dire che è un disordine mentale: c'è l'Oms che dice di no, che è solo parte della diversità umana e deve essere trattata con rispetto".
L'articolo completo: da Repubblica.it del 20/6/2018
Ulteriori informazioni la trovi qui:
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2018/06/19/oms-toglie-transessualita-da-lista-malattie-mentali_3c967c6d-a5f4-462e-97ea-affd23b053ab.html
Una festa meravigliosa:
Centomila in piazza contro le discriminazioni