Qual è il rapporto delle persone LGBT+ con la religione?
Le religioni e le identità religiose sono un mondo molto variegato, con posizioni e considerazioni molto diverse rispetto alla sessualità e all’omosessualità in particolare. In ambito cristiano, è frequente che persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender entrino in uno stato di conflitto interiore con la propria confessione religiosa, specie se questa è caratterizzata da dottrine e ideologie integraliste che condannano le varianze sessuali. Molte persone abbandonano le pratiche ufficiali e collettive a causa delle discriminazioni predicate e praticate dalle gerarchie istituzionali e possono integrarsi successivamente in gruppi o chiese che hanno un atteggiamento più libero verso l’omosessualità e le varianze di genere. Nel nostro Paese vi è un grande fermento: sono sorti molti gruppi di base inclusivi che interloquiscono con le gerarchie, e in qualche diocesi cominciano a nascere uffici per una pastorale specifica, nonostante la dottrina non abbia fatto passi avanti, dal momento che non prende in considerazione le persone transgender e annovera ancora l’omosessualità tra le «condotte disordinate».