Ricordiamo che oltre alle coppie same sex solo in Italia ci sono alcune migliaia di donne che non possono avere figli (Sindrome di Rokitansky) e hanno chiesto la possibilità di GPA altruistica ma anche questo appello è caduto nel vuoto.
Invece di salire in cattedra e tuonare, occorrerebbe considerare le persone con le loro necessità e ragionare di genitorialità a 360° senza pregiudizi ed anatemi, affrontando anche il tema di una nuova legge su adozione e affido aperti ai single e alle coppie dello stesso sesso.
Le persone vanno riportate tutte sullo stesso piano, senza una gerarchia valoriale legata all’orientamento o all’identità sessuale, ma questo è inaccettabile per chi è intriso di pregiudizi e stereotipi come la premier Meloni.
Per terminare non poteva mancare nell’intervista un riferimento alla condizione transgender.
“...Oggi si rivendica il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico ed amministrativo. Maschile e femminile sono radicati nei corpi ed è un dato incontrovertibile. Tutto questo andrà a discapito delle donne? Credo proprio di sì: oggi per essere donna , si pretende che basti proclamarsi tale, nel frattempo si lavora a cancellarne il corpo, l’essenza, la differenza. Le donne sono le prime viFme dell’ideologia gender. La pensano così anche molte femministe......................................................... ”
Prima di fare affermazioni basate su stereotipi, soprattutto quando si hanno determinati ruoli istituzionali, sarebbe bene documentarsi usando gli strumenti disponibili.
L’Istituto Superiore di Sanità, massima autorità scientifica nel nostro paese, dice nel sito Infotrans “Una persona si definisce cisgender quando ha un’identità di genere in linea con il sesso biologico:.... Invece, una persona transgender generalmente presenta un’identità di genere diversa dalle caratteristiche del sesso biologico. Essere transgender è una condizione normale e non è una malattia. Alcune persone transgender (ma non tutte) si sentono a disagio per tale condizione e per questo decidono di intervenire sul proprio corpo per renderlo più simile a come si sentono con trattamenti ormonali e/o con interventi chirurgici. La condizione per cui una persona presenta un non allineamento tra identità di genere e sesso biologico si definisce anche incongruenza di genere.“
Questa condizione riguarda tra lo 0.5 e lo 1.3 % della popolazione tutta e fa parte dello spettro naturale.
Eppure l'on. Meloni preferisce ignorare la realtà per alimentare una fantomatica ‘ideologia gender’ infischiandosene dei bisogni, delle necessità impellenti di migliaia di persone e delle loro famiglie ostracizzate e stigmatizzate.
In nome di cosa si preferisce ergersi paladini della tradizione e dell’ignoranza contro tutte le evidenze tecniche e scientifiche? Non sarebbe meglio confrontarsi, parlare con queste persone, anche giovanissime, conoscere le loro storie piuttosto che privilegiare idee basate sui propri pregiudizi e trascinando le persone coinvolte in un piano valoriale che non è il loro?
Certo che sì, ma allora salterebbe la narrazione tanto cara ai conservatori di tutto il mondo e a qualche (sedicente) femminista nostrana dello scontro di civiltà, quella del bene contro il male, del dato biologico come insuperabile, della retorica del benessere dei bambini che deve prevalere (ma non si chiede mai il loro parere).
E’ un racconto comodo che però esclude e ostracizza migliaia di persone con i loro bisogni, e che provoca dolore in chi è coinvolto e nelle loro famiglie: in un mondo organizzato da etero-cisgender queste persone semplicemente non sono previste.
Agedo ha al suo interno moltissimi genitori di persone transgender che fanno riferimento alle idee politiche più diverse ma tutti insieme respingiamo l’idea, portata avanti tra gli altri dal Patriarca Kiril di Mosca, da Putin e purtroppo dalla gerarchia cattolica, di essere una avanguardia di un mondo corrotto, che vuole imporre “ideologia gender e pedofilia” (!)
Dispiace che la premier Meloni rivendichi una visione del mondo escludente a cui tutti dovrebbero attenersi, prescindendo dalla loro identità reale.
Noi non ci stiamo e ci batteremo con tutte le forze per un mondo più ampio e consapevole, dove nessuno venga discriminato per essere quello che è.