Il titolo dato all'evento "I nemici della stirpe" sottolinea come l'atteggiamento e gli stili di vita di queste persone fosse stigmatizzato dall'ideologia nazi-fascista come attentato alla purezza della stirpe. Da qui gli strumenti messi in atto per combatterli ed annientarli: l'internamento e il confino.
La modalità di comunicazione scelta rientra in una delle tante formule di Public History, ovvero storia per il pubblico, in cui un tema storico si allontana dalle tradizionali modalità di rappresentazione per diventare una narrazione di storie di vita.
La manifestazione è rivolta prevalentemente, ma non esclusivamente, a studenti del secondo ciclo delle medie superiori.
Per avvicinare i ragazzi, in maniera empatica, alle vicende delle vittime si ricorrerà alla formula del reading, ovvero la lettura di documenti originali.
La materia prima su cui si è lavorato è costituita da documenti ricavati da una ricerca all'Archivio storico di Matera, la cui provincia è stata luogo di confino - le "Isole di terraferma" di Carlo Levi, anch'egli confinato negli stessi luoghi -.
Questa ricerca archivistica, frutto di un lavoro di scavo di molti anni, ha già prodotto una mostra: "Adelmo e gli altri. Confinati omosessuali in Lucania" che, a partire dal Museo della Resistenza di Torino, da più di un anno è ospitata in tutta Italia.
Il reading, fatto a più voci, ricostruirà la vicenda di un giovane confinato omosessuale siciliano attraverso gli atti giudiziari e le lettere, fermate dalla censura e mai arrivate ai destinatari, ma le cui copie sono in nostro possesso perché parte integrante del fascicolo di polizia conservato in archivio.
Ogni frammento di lettura sarà accompagnato da un commento esplicativo che li inquadrerà nel contesto della vicenda e in quello più in generale del momento storico. La lettura sarà accompagnata da video in cui compaiono in sequenza le foto segnaletiche dei confinati oggetto della mostra "Adelmo e gli altri" e proiezioni di immagini e foto.
Si metteranno a disposizione di studenti e docenti copie di documenti di archivio, foto dei paesi di confino, verbali di interrogatorio. L'obiettivo è anche quello di trasmettere ai ragazzi il messaggio che la storia è una materia viva, che si può toccare, che quello che studiano sui libri è il risultato di scavo e ricerca.