Certo all'inizio è dura, ma piano piano si supera, quando capisci che la tua sofferenza è dovuta all'ignoranza, alla paura del giudizio della gente, alla tua omofobia nascosta ben bene sotto la facciata di persona emancipata.

Poi con il tempo acquisti consapevolezza, comprendi che non ci può essere serenità nella tua famiglia fino a quando anche Giulia non sarà serena e finalmente ti liberi dalle paure, acquisti forza ed insieme la voglia di protezione e di accompagnarla passo passo verso questa rinascita.

Un altro momento difficile è stato dire addio a Giulio, al ragazzo che era nel mio immaginario, ma so che il tempo passato insieme nessuno lo potrà mai cancellare . E ora mi sento pronta a sognare una nuova vita felice per mia figlia.

Credo, però, che il mio compito non si esaurisca qui, credo che sia necessario parlare alla gente, far capire e comprendere cosa provano i ragazzi e le ragazze trans, quanto sia grande la loro sofferenza e quanto sia ancora più grande quando la famiglia, quella che dovrebbe comprendere ed amare, li respinge, li costringe a vivere una vita ai margini della società.

Ed infine la speranza... La speranza di un mondo migliore, accogliente ... La speranza di non sentire più nessuno che dica che "la crescente accettazione delle persone trans è terribile" ... come si può sentir dire queste cose senza provare rabbia e desiderio di cambiare il mondo, di lottare per tua figlia e per i figli di nessuno, dire al mondo intero che i nostri figli non vogliono essere accettati ma semplicemente RISPETTATI.

Grazia