Lo ricordo come un momento di tenerezza. In un attimo mi torna in mente quando alla scuola materna lo vedevo unico grembiulino azzurro che giocava vivace tra tutti grembiulini rosa, quando dormiva sommerso dai peluche, quando scriveva dolcissime poesie, quando creava e realizzava piccoli balletti con le amiche... Ho sempre notato un modo di essere estremamente delicato, che si distanziava dal modo di giocare e divertirsi dei suoi amici maschi o da suo fratello. Non mi sono mai preoccupata perché l’ho sempre visto intelligente, vivace, allegro e circondato da amici e amiche. Era difficile capire per me che questi dettagli potevano essere ricondotti al suo orientamento sessuale ma spesso ci pensavo già allora, quando era bambino e sapevo che poteva essere una possibilità. Nell’adolescenza, in terza media, c’è stato un momento per lui di grande crisi, ancora oggi non so bene perché sia successo, ma ha avuto per qualche mese problemi di autolesionismo e di chiusura in se stesso; è stato il momento per me più buio. Le grandi fortune (fortune...) sono state la presenza attenta di suo fratello che lo ha aiutato con un coinvolgimento straordinario e il fatto che abbia accettato con intelligenza di farsi aiutare da una psicologa...il problema si è risolto ma ancora oggi non ne parliamo mai, troppo doloroso probabilmente. Mi sono chiesta innumerevoli volte quali collegamenti, quali vissuti hanno potuto ferire così a fondo, ma credo di non essere ancora in grado di capire...chissà Il momento del coming out è stato per me un momento di chiarezza, non è stato un fulmine a ciel sereno, nulla d'inaspettato e credo che per lui sia stato una liberazione. Non nego qualche giorno di confusione mentale pensando alle problematiche sociali, sul lavoro, in famiglia, nel suo domani... Oggi M. ha 21 anni, tutto scorre bene, ho due figli che amo e che stimo, a 50 anni cresco anche grazie a loro.
Claudia