E se mi* figli* fosse...?
Ai genitori che venissero a conoscenza dell’omosessualità del proprio figlio/figlia diciamo:
- Se il figlio/a è omosessuale non è per colpa vostra e l’orientamento sessuale è una componente dell’identità sessuale stabile e che quindi non può essere modificata.
- Il figlio/a non ha scelto il suo orientamento sessuale, non può cambiarlo in nessun modo e non è neppure malato. Semplicemente appartiene ad una minoranza che ama persone del suo stesso sesso. E basta.
- Tra tutti, quello che più ha sofferto è lui/lei e sino ad ora ha sofferto in totale solitudine. Schieratevi dalla sua parte e confermate il vostro amore nei suoi confronti perché è sempre il figlio di prima.
- L’amore omosessuale ha pari dignità d’esistere degli amori eterosessuali e come gli amori eterosessuali richiedono visibilità, spazio, confidenze e parole, quindi non fate finta di niente, ma esplorate col dialogo il mondo affettivo di vostro figlio/a. E’ importante appoggiare il figlio/a e sostenetelo nella costruzione di una relazione stabile e duratura.
- Ricordate che la felicità o infelicità del figlio/a non dipende dal suo orientamento sessuale, ma dall’ambiente famigliare e sociale che lo circonda. Se volete la sua felicità è li che dovete agire.
- Non vergognatevi di vostro figlio/a o del fatto che possiate essere giudicati una famiglia “sbagliata”. Non è stando nascosti che la vita può essere più facile. Come ha fatto il figlio/a che ha dichiarato la propria omosessualità così dovrà fare anche la famiglia, almeno in alcuni ambiti e ambienti.
- Esistono molte altre famiglie con figli omosessuali (ipotizzando famiglie con due figli una famiglia ogni 5 ha un figlio omosessuale!) e frequentare altri genitori che hanno vissuto le stesse esperienze può aiutare moltissimo a ritrovare quell’equilibrio che sembra essere perduto. l’AGEDO esiste per questo!
- Lavorate per una famiglia unita dove tutti i figli e i loro amori possano gioire della compagnia reciproca. Non permettete agli altri figli di assumere un atteggiamento di rifiuto od ostilità nei confronti dell’omosessualità del fratello/sorella: un membro della famiglia si trova in una posizione più difficile non per sua scelta, colpa o malattia e la famiglia deve fare quadrato intorno a lui e proteggerlo.
- Permettete ai figli/e di frequentare ambienti gay friendly: i ragazzi/e hanno bisogno di capire che non sono gli unici sulla faccia della terra, che gli omosessuali non sono dei mostri alieni, che le modalità relazionali tra omosessuali possono anche differire dalle modalità alle quali erano abituati in un ambiente etero e magari anche trovare un compagno o una compagna. Se temete che questi siano luoghi di perdizione ricordate che non è essere gay o etero che cambia il consumo di sesso occasionale, ma il tipo di educazione e di valori acquisiti.
- Aprite la casa agli amici omosessuali di vostro figlio/a. Questo per diversi motivi:
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- Almeno in casa il figlio/a potrà esprimersi ed essere felice nelle sue relazioni.
- Permette di conoscere altri ragazzi e ragazze omosessuali e capire così che sono ragazzi normalissimi.
- Avrete modo di conoscere chi frequenta.
Le risposte che hai trovato sono necessariamente molto sintetiche.
Per approfondire gli argomenti potresti leggere :
SEI SEMPRE TU - GUIDA INFORMATIVA PER ADULTI su omosessualità e varianza di genere (download pdf)
a cura di Elena Broggi e Enrico Maria Ragaglia